Portogallo e Santiago di Compostela - aprile 2012 (Giuliana B.)

Portogallo e Santiago di Compostela - aprile 2012 (Giuliana B.)

Autore: Sig.ra Giuliana B.

Destinazione: Tour del Portogallo e Santiago di Compostela

Periodo di viaggio: 21/28 aprile 2012

Un viaggio che cos'è?
E' il desiderio di conoscere nuovi Paesi, popoli e culture diverse, opere d'arte antiche e moderne, paesaggi inconsueti.
E' la voglia di 'staccare', con la quotidianità, di condividere l'esperienza con amici con cui si ha un'affettuosa complicità, oppure di fare nuove conoscenze.
Un viaggio di gruppo è un equilibrio delicato, tra diverse aspettative e caratteri distinti, una 'famiglia temporanea' che condivide gioie e difficoltà.

Tutto questo è stato il Tour del Portogallo, un'immersione di otto giorni in una realtà carica di storia e dell'influenza di molte civiltà, con qualche disagio, dato dai contrattempi aeroportuali, di cui, passata l'irritazione, si sorriderà incontrandosi, (come avviene tra ex compagni di scuola) e le bizze di una perturbazione atlantica, che interessava, purtroppo, in quel periodo, tutta l'Europa.

Si è iniziato dalla Spagna, in verità, con la visita di Santiago De Compostela, commovente meta di pellegrinaggi, dal Medioevo fino ai giorni nostri, città a cui molte persone (più di 270.000 l'anno) ancora giungono dopo un lungo e faticoso cammino, che le porta a pregare o a riflettere sulla propria vita, giunte alla tomba dell'apostolo Giacomo.

Dalla Cattedrale di Santiago, con la partecipazione alla S. Messa, e l'emozionante ondeggiare sopra le nostre teste dello strepitoso 'botafumeiro' l'incensiere più grande al mondo, è cominciato un viaggio che, con innumerevoli tappe, ci ha portato da Guimarães, prima capitale del regno portoghese, giù giù, costeggiando a tratti l'Atlantico, attraverso Braga, Porto, Coimbra, Tomar, Fatima e altri innumerevoli centri, fino all'attuale capitale: Lisbona.

Impossibile e in fondo inutile descrivere tutti i luoghi che ci hanno riempito gli occhi e il cuore: ognuno dei viaggiatori è stato colpito da particolari diversi.
Chi era incuriosito dagli 'azulejos', piastrelle quadrate di ceramica dipinta, dal fascino moresco (il loro nome deriva dall'arabo 'al zuleique' pietra levigata) ne ha trovato di tutti i tipi, all'interno delle chiese, dei monasteri e dei palazzi, o all'esterno, a decorare le facciate di edifici storici, componendo motivi geometrici o complesse raffigurazioni.

Gli amanti della storia hanno potuto apprezzare le esaurienti spiegazioni di Paula, la nostra affascinante guida, i 'romantici' si sono commossi al racconto della tragica storia d'amore di Pietro I e Inés De Castro, assassinata per ordine del padre di Pietro, il re Alfonso IV.
Le candide tombe dei due amanti- splendide sculture- si trovano nel transetto della chiesa del monastero di Alcobaça, simbolo dell'amore che supera la morte.

I viaggiatori desiderosi, in modo particolare, di conoscere lo spirito del luogo hanno potuto assaporare il fascino del 'fado', canto portoghese per eccellenza, nato forse dalle sofferenze degli schiavi.

Tutti, ma proprio tutti, hanno spalancato gli occhi davanti alla Costa atlantica di Cabo da Roca, il punto più occidentale del Continente europeo, brillante di luce e di colori, l'aria tersa, pulita dalle precipitazioni del giorno precedente, un tappeto sorprendente di fiori spontanei e, sotto, sugli scogli, le onde potenti dell'Atlantico, dalle sfumature di un intenso verde azzurro.

Qui 'dove la terra finisce e il mare comincia' davvero si è compreso lo spirito di un popolo, spinto alla ricerca di nuovi mondi, al di là dell'orizzonte.

                                                                        Giuliana Barbiero